venerdì 25 febbraio 2011

Gli ultimi uomini veramente liberi.

Ogni tanto, nel mio girovagare sulla rete, o guardando documentari naturalistici, mi capita di imbattermi in notizie riguardanti la scoperta di tribù, sopratutto in sudamerica, ancora sconosciute e che non hanno mai avuto un incontro con il cosidetto "mondo civilizzato".
Foto riprese da lontano, da aerei ritraggono uomini a volte tinti di rosso, capanne di foglie, natura intorno...

Nel mio cuore spero che rimangano tali per sempre e che a nessuno venga in mente di portar loro un pò della nostra civiltà malata.

Poco importa se la loro vita media si aggira intorno ai 40 anni, loro non lo sanno e probabilmente vivono questi 40 anni molto più intensamente di noi.

Loro sono gli ultimi uomini realmente liberi della nostra cara Madre terra e sono molto più vicini ad essa di quanto immaginiamo.



Lasciamoli stare...

Un caro saluto a tutti..

Dax

martedì 15 febbraio 2011

In campagna un altra vita è possibile

In campagna si può! Coltivare orti e relazioni, usare molto le mani e pochissimo il denaro, liberare il proprio tempo, abitare con altre persone, fare politica. In due parole: vivere meglio. Lo possono fare tutti. Questo libro racconta con disincanto e affetto le storie di chi ha scelto la campagna. Un lungo viaggio in un'Italia sconosciuta di nuovi contadini, ri-abitanti di villaggi, comuni e comunità rurali, storiche cooperative agricole ma anche eremiti, solitari, nomadi ed ecovillaggi in costruzione. Un piccolo censimento la cui cifra finale è: lo potete fare anche voi. L'autrice, Sabina Calogero, ha lasciato la biologia molecolare per dedicarsi a molteplici attività, non ultima l'agricoltura. 

mercoledì 9 febbraio 2011



INDIANI D'AMERICA - Manifesto per i diritti della Terra. Questa lettera fu scritta dal capo dei Pellirossa Capriolo Zoppo nel 1854 al Presidente degli Stati Uniti Franklin Pirce.
Gli indiani d'America vivevano riuniti in tribù in ambienti diversi: praterie, montagne, lungo i fiumi e i laghi: erano spesso nomadi e dediti alla caccia e alla pesca. Ebbero i primi contatti con gli Europei dopo che iniziarono le migrazioni di inglesi nel continente americano. A poco a poco il numero dei bianchi aumentò sempre più costringendoli a ritirarsi in zone sempre più ristrette, per i massacri che subivano ad opera degli invasori, fino ad essere confinati nelle riserve. Ma questo non impedì all'uomo bianco di continuare a sterminarli fino alla quasi estinzione. Difatti attualmente i nativi d' America sono circa 500 mila.

Il documento qui integralmente riprodotto è senz'altro una delle più elevate espressioni di sintonia dell'uomo col creato ed esprime la ricchezza universale dei "popoli nativi", dei veri "indigeni" di ogni luogo della terra ed è la risposta che il Capo Tribù di Duwamish inviò al Presidente degli Stati Uniti che chiedeva di acquistare la terra dei Pellerossa.

"Il grande Capo che sta a Washington ci manda a dire che vuole comprare la nostra terra. Il grande Capo ci manda anche espressioni di amicizia e di buona volontà. Ciò è gentile da parte sua, poiché sappiamo che egli ha bisogno della nostra amicizia in contraccambio. Ma noi consideriamo questa offerta, perché sappiamo che se non venderemo, l'uomo bianco potrebbe venire con i fucili a prendere la nostra terra. Quello che dice il Capo Seattle, il grande Capo di Washington può considerarlo sicuro, come i nostri fratelli bianchi possono considerare sicuro il ritorno delle stagioni.

Le mie parole sono come le stelle e non tramontano. Ma come potete comprare o vendere il cielo, il colore della terra? Questa idea è strana per noi. Noi non siamo proprietari della freschezza dell'aria o dello scintillio dell'acqua: come potete comprarli da noi?

Ogni parte di questa terra è sacra al mio popolo. Ogni ago scintillante di pino, ogni spiaggia sabbiosa, ogni goccia di rugiada nei boschi oscuri, ogni insetto ronzante è sacro nella memoria e nella esperienza del mio popolo. La linfa che circola negli alberi porta le memorie dell'uomo rosso. I morti dell'uomo bianco dimenticano il paese della loro nascita quando vanno a camminare tra le stelle. Noi siamo parte della terra ed essa è parte di noi. I fiori profumati sono nostri fratelli. Il cervo, il cavallo e l'aquila sono nostri fratelli. Le creste rocciose, le essenze dei prati, il calore del corpo dei cavalli e l'uomo, tutti appartengono alla stessa famiglia. Perciò. Quando il grande Capo che sta a Washington ci manda a dire che vuole comprare la nostra terra, ci chiede molto. Egli ci manda a dire che ci riserverà un posto dove potremo vivere comodamente per conto nostro. Egli sarà nostro padre e noi saremo i suoi figli. Quindi noi considereremo la Vostra offerta di acquisto. Ma non sarà facile perché questa terra per noi è sacra. L'acqua scintillante che scorre nei torrenti e nei fiumi non è soltanto acqua ma è il sangue dei nostri antenati. Se noi vi vendiamo la terra, voi dovete ricordare che essa è sacra e dovete insegnare ai vostri figli che essa è sacra e che ogni tremolante riflesso nell'acqua limpida del lago parla di eventi e di ricordi, nella vita del mio popolo....

Il video è disponibile su youtube

un grazie di cuore a Sorayaluna72

Il vento fa il suo giro




Ieri ho visto un film molto bello, si intitola "il vento fa il suo giro" del regista Giorgio Diritti

Parla di una comunità delle valli occitane in Piemonte.
Un giorno questo paese riceve la visita di un francese, è un pastore che ha intenzione di insediarsi lì per accudire le  proprie capre e produrre formaggio.
Lui è un ex maestro  che ad un certo punto della sua vita decide di "staccare la spina" e diventare pastore/agricoltore e che tempo dopo, per problematiche legate anche ad una centrale nucleare nel suo paese, ha deciso di lasciare la Francia insieme a sua moglie e ai tre figli.
Cosa c'è di meglio per ripopolare una montagna abbandonata anni fa dalla maggior parte dei suoi abitanti ? e invece...

Non voglio raccontare oltre altrimenti vi tolgo il gusto di vederlo, posso solo dire che è un ottimo film parlato in occitano (sottotitolato) e in italiano. E' uno spaccato di una parte (fortunatamente solo una parte) della nostra cara Italietta, provinciale e ipocrita quanto basta ma pronta a lamentarsi che le cose non funzionano....

Se vuoi cambiare la tua vita non devi aspettare che siano gli altri a farlo.. tirati su le maniche!!

un caro saluto...

Daniele

Buon appetito



Un ottimo servizio di Report sull'industria del cibo italiana.

Dalla verdura pagata una miseria agli agricoltori e che finisce sulle nostre tavole a prezzi altissimi fino ai prodotti vicini alla scadenza che vengono buttati via dai centri commerciali e, fortunatamente, qualcuno che pensa invece ad utilizzarli con sistemi last minute del cibo.
Passando dalla frutta fuori stagione e dagli imballaggi fino al mercato del pesce questo documentario contribuisce ad aprire gli occhi a molti consumatori... o almeno è quello che spero :-)

Buona visione... 
Daniele

Se l'ambiente diventa una "moda"

Tempo fa lessi un articolo dove si parlava della tendenza di oggi di coltivare un orto sul balcone e della nuova e rinata sensibilità degli italiani verso l'ecologia. Si parlava poi di vacanze "alternative" in agriturismo, parchi eccetera.

Premetto che la cosa mi fa piacere ma nello stesso tempo mi fa anche sorridere.
Partendo dall'orto sul balcone mi immagino tre piante di pomodori e qualche cespo di lattuga in un balcone al quinto piano di un condominio a Milano.
Ammesso e non concesso che ogni tanto spiri un pò di aria respirabile a quell'altezza e che tutte le piante siano cresciute senza problemi, il tutto poi si ridurrebbe in un paio di pasti o tre. E poi? e poi si torna al supermercato sperando si segua quanto detto in un post precedente (clicca qui)
Si insinua sempre di più in me l'idea che l'ambiente stia diventando una moda, sempre nel post sopracitato parlo di parole come "ecosostenibilità" "stile di vita compatibile" "chilometro zero" che essendo inflazionatissime prima o poi, come la moda appunto, finiranno. E' vero che "la moda ritorna sempre" ma di solito lo fa in un arco di una trentina di anni e ho un pò timore a prevedere come staremo (o starete) tra trent'anni.

Una ventina di anni fa ricordo un mio ex collega di lavoro che, di ritorno dalle vacanze, mi parlò di agriturismo. Incuriosito ne volli sapere di più e mi raccontò tutto esaltato di questa vacanza alternativa: "se vuoi puoi anche dare una mano in casa o al contadino, costa pochissimo e mangi insieme a loro".

Venti anni dopo andare in un agriturismo costa come un albergo, certo il contesto è indubbiamente stupendo, la natura è alle porte e si respira aria buona ma, secondo me, si è forse perso l'obiettivo iniziale: la gente va in agriturismo e vuole le stesse comodità di un albergo, aria condizionata, piscina, solarium, ovvio che poi questo ha gli stessi prezzi di un albergo, se non più alti.

Il punto è questo, paradossalmente l'ambiente, per sfortuna e per fortuna, sta diventando una moda.

Sfortuna perchè? perchè la moda alza i prezzi e quindi per mangiare qualcosa di "biologico" "coltivato secondo natura" o semplicemente "sano" paghi prezzi sicuramente superiori (con rabbia doppia se pensi alla miseria che viene data all'agricoltore) e perchè la moda prima o poi finisce e quindi l'immagine di un improbabile Michelle Obama armata di zappa che coltiva un orto alla casa bianca diventerà solo un ricordo.

Fortuna perchè? perchè intanto la gente pensa all'ambiente, anche se in modo leggermente distorto dalla realtà, e anche perchè se moda è... che sia immortale come il Rock, cosi forse si trasformerà in uno stile di vita.. proprio come il Rock.

Un caro saluto a tutti

Daniele

Pensare ad un nuovo stile di vita

Mi guardo intorno e cerco di capire come gira il mondo, non con la presunzione di chi pensa di dare consigli a tutti su come farlo girare ma quantomeno cerco di imparare a non girare a comando.
A comando si.. perchè alla fine se ci si pensa bene noi abbiamo l'illusione di poter scegliere ma in realtà stiamo solo scegliendo ciò che la società ci propone: cellulari, auto, cibo.

Su quest'ultimo mi soffermo di più, guardo documentari che fanno riflettere sulla fabbrica del cibo e mi rendo conto che spesso mangiamo quello che vogliono farci mangiare. Ah si certo posso scegliere, ma sempre tra prodotti che mi vengono proposti negli scaffali.

La vostra domanda sorge spontanea: "e cosa possiamo farci? io lavoro fino a tardi e quando esco prendo quello che riesco e che mi fa lavorare meno.." come darvi torto? :)
infatti io non condanno chi è costretto dalle circostanze, la società ti impone uno stile di vita dal quale è difficile sganciarsi... ma tentare non nuoce..

Nel mio piccolo sto cercando di trovare una quadra, un ritmo di vita diverso. Certo io sono avvantaggiato dal fatto che abito in un paese di campagna ma vi assicuro che, pur essendo in campagna, la tendenza che noto è quella della cittadinizzazione spinta.

Nel mio orto cerco di coltivare verdure di stagione per poter mangiare il più possibile a "ettometro zero" e rimango allibito quando nei supermercati vedo ciliegie in dicembre e arance in luglio.
Ed è qui che nasce il mio dubbio sulla libertà di scelta dei cibi. Comprando le ciliegie a Dicembre molti provano somma soddisfazione per aver preso una leccornia fuori stagione senza pensare che la loro è stata una "libera scelta condizionata" e che quelle ciliegie hanno percorso parecchi chilometri per arrivare alla sua cucina con conseguente inquinamento.
Insomma una bella macedonia di Natale con 15 frutti diversi sarebbe una bella cosa se non inquinasse come un gran premio di Formula 1.

Quindi invito anche chi non ha la mia stessa possibilità a fermarsi e pensare 3 minuti davanti allo scaffale della verdura prima di afferrare qualcosa... 3 minuti rubati alla nevrosi cittadina non sono tanti dai :)

Ho trovato a tal riguardo un bellissimo servizio di Report su youtube che vi consiglio di guardare:

http://www.youtube.com/watch?v=kwpX0nPbP7A

Il link porta alla prima parte del documentario ma sono sicuro che sarete curiosi di guardare anche le successive :)

Sono anche consapevole che le parole "ecosostenibilità" "stile di vita compatibile" "chilometro zero" sono frasi e parole ormai purtroppo inflazionate ma saranno solo frasi e parole se non ci fermeremo per 3 minuti a pensare :)

un caro saluto a tutti.

Daniele